venerdì 26 luglio 2019

"Non ti voglio più"

La scelta.

S'intitola così l'articolo con cui la Fondazione Trentino Autismo annuncia l'episodio di abbandono ai servizi sociali di un bambino autistico di 11 anni che la famiglia non vuole più.

Se una famiglia si arrende, le Istituzioni hanno fallito, si legge.

Mi hanno chiesto cosa ne pensassi.

Niente. Non riesco a pensare niente se non a tutte le volte in cui ci siamo sentiti (e ci sentiamo) soli, disperati, senza prospettive nonostante tutto il nostro impegno e il nostro amore per Jacopo.

E’ venuto meno il patto di aiuto ai deboli, il mandato etico, ancor prima che costituzionale -fondamento di ogni società che voglia dirsi civile-, di sostegno ai componenti più fragili delle nostre comunità.

Sì. Avere una persona autistica in famiglia significa, in primis, prendere coscienza di questo. Questa è la nostra realtà.

Salvati e salvalo se sei capace.

Non posso e non voglio entrare nello stato d'animo dei genitori che hanno preso questa decisione per me impensabile. Assisto impotente al naufragio come tutti. Ognuno conta solo sulle proprie forze: loro non ne avevano più, si vede.

E' il terno al lotto di nascere autistico. E che la famiglia te la mandi buona.

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