venerdì 15 marzo 2013

E così, un giorno, ci siamo fatti l'iPad...

Si definiscono "complessi bisogni comunicativi" i problemi comunicativi assiciati ad una vasta gamma di cause fisiche, sensoriali e ambientali che restringono/limitano l'abilità a partecipare indipendentemente alla società. le persone con complessi bisogni comunicativi e i loro partners comunicativi possono beneficiare della Comunicazione Aumentativa e alternativa (CAA) sia temporaneamente che permanentemente.Eh, sì! Anche Jacopo è entrato nel novero di quei privilegiati che a scuola andranno con il tablet. Ovviamente Apple.
Perché direte voi? Perché Jacopo è un po' "choosy" (come si dice ultimamente) o per dimostrare il suo status di "privilegiato"? Ebbene no. Abbiamo deciso di correre questo rischio perché Jacopo ha quello che viene definito un Bisogno Comunicativo Complesso e la Carta dei diritti della comunicazione [pdf] ci ricorda che ogni persona ha il diritto fondamentale di influenzare, attraverso la comunicazione, le condizioni della sua vita. Anche se non parla.
jacopo che usa l'ipad
Jacopo usa l'ipad
Al momento, stiamo cercando di capire quale soluzione è più adatta a lui per l'utilizzo del tablet come comunicatore, in primo luogo valutando il percorso di CAA fatto fin qui. Nel frattempo, sperimentiamo le app educative che integrano e sostengono gli obiettivi educativi e riabilitativi in atto.

La scelta dell'iPad (il cui costo è stato interamente sostenuto dalla famiglia a IVA piena...) e non di un tablet con sistema Android nasce dalla maggiore ricchezza di app dedicate ai bisogni educativi speciali (ma anche no). Nella foto al lato, potete notare il guscio protettivo che, non a caso, si chiama Survivor, con cui abbiamo "incastonato" il tablet, per proteggerlo da urti e tutto ciò che possa danneggiarlo, sporcarlo, ecc.
Componenti del Survivor
Il dispositivo diventa sicuramente un po' più pesante (ma al contempo più stabile) e può essere rialzato sia con un supporto per PC come quello che vedete nella foto con Jacopo, sia con l'apposita maniglietta in dotazione, che però non mi sembra adeguata ai bambini. Poi, ovviamente, dipende sempre da come vogliamo usarlo.
Ipad rialzato con la maniglietta in dotazione

Devo anche confessare che, prima di inscatolarlo, abbiamo messo anche la pellicola protettiva: all'inizio mi è sembrato eccessivo ma se deve essere un dispositivo che Jacopo deve portarsi in giro, è giusto che possa farlo in tutta libertà. Giusto? :-)

Ovviamente non è finita qui. Non penserete certo che la fondatrice dell'officina si limitasse a questo, dimenticandosi quanto scritto sui blog per l'integrazione...
Grazie alla collaborazione di un gruppo motivato e competente di amici, è nato App...però! (http://appinclusion.blogspot.it) blog che ha come fine quello di
condividere con chi ci legge ciò che abbiamo imparato usando i tablet con i nostri bambini e ragazzi, anche con le app non create specificatamente per i Bisogni Educativi Speciali. 
Vogliamo provare a fare qualcosa di nuovo e utile tutti insieme, unendo e potenziando i diversi punti di vista di chi lavora e di chi convive con la disabilità. Che aspettate a darci una mano? :-)