sabato 25 ottobre 2014

Parliamo la stessa lingua?

Stamattina ho trovato un contributo molto interessante di Olga Bogdashina (linguista russa con un figlio autistico) sulla comunicazione nell'autismo. Poiché il fraintendimento tra linguaggio e comunicazione è una delle maggiori difficoltà da affrontare quando si parla di Bisogni Comunicativi Complessi, ritengo che sia una preziosa fonte di studio e riflessione. Qui di seguito, qualche stralcio significativo (il grassetto è mio)...

Nell’autismo ambedue le forme verbali e non verbali risultano compromesse e, anche se la capacità di linguaggio è buona, come nel caso di individui ad alto funzionamento, la comunicazione e l’uso sociale del linguaggio sono deteriorati. A questo punto, quali sono le nostre priorità? Affrontare i deficit di comunicazione o di linguaggio? Le persone con autismo non sono deficitarie dal punto di vista della “comunicazione” perché esse comunicano e lo fanno sempre...
Le persone non autistiche sono spesso disorientate dalla comunicazione “bizzarra” delle persone autistiche, ma anche viceversa. La comunicazione è un processo a due vie e ci vogliono due persone per comunicare e non è vero che tutti i problemi dipendano dalle persone con autismo. Le persone neurotipiche hanno molto da imparare sull’arte della comunicazione con individui che non conversano nello stesso modo, sia attraverso il linguaggio verbale che quello non verbale. Quelli definiti come “deterioramenti della comunicazione” nell’autismo, in realtà sono modi qualitativamente diversi per interagire, comunicare, processare le informazioni, che non coincidono con quelli convenzionali...